lunedì 12 novembre 2012

Exhibition 1


10 / 24 November 2012 
Marte, Cava dei Tirreni
Tuesday / Saturday
h 17 / 20






Abbiamo deciso di partire dalla provincia, perché pensiamo che è lì che si possano trovare ancora porzioni di realtà sopravvissute all'impero dell'attuale omologazione culturale.
Ci interessa il "periodo tedesco" della ceramica vietrese in quanto, in quel periodo, pittori, illustratori, artigiani in senso ampio, approcciandosi liberamente alla ceramica, seppero creare, in primitiva semplicità, un'arte autentica che traeva ispirazione dalle suggestioni territoriali. Erano stranieri, per lo più di origine tedesca, che, attratti dall'esotismo della costiera amalfitana, vennero a lavorare nelle fabbriche di ceramica salernitane tra gli anni Venti e la seconda guerra mondiale.
Oggi, partendo da questo esempio, in un contesto storico in cui la fruizione delle immagini avviene, per la quasi totalità, attraverso internet ed in cui l'immaterialità comoda va di pari passo con una sempre maggiore superficialità, ridare peso e corpo alle cose è, per noi, semplicemente una necessità.
Gli artisti invitati quest'anno (diciotto tra illustratori, pittori, grafici, street artists e animatori), provengono, per la maggior parte, dalle scuole di Urbino, Amburgo e Bologna: aree circoscritte, dedite al disegno, fuori dalle mode della sterile "Arte d'elite". 
Il progetto "Peso alle Immagini" consiste nel dare modo a queste energie di confrontarsi tra loro e di sperimentare le possibilità che la ceramica offre lavorando per una settimana all'interno del laboratorio Solimene Art di Cava de' Tirreni.
Lo scambio tra competenze artistiche e artigianali, nonché tra diversi approcci culturali, ha creato un interessante confronto tra immaginari. 
La lavorazione si è concentrata, prevalentemente, nel disegno su maiolica, sui supporti "classici" della ceramica (piatti, piastrelle e vasi, di varie dimensione).
Lontani dai metodi usuali di decorazione, gli artisti hanno inventato tecniche inedite funzionali alle proprie necessità espressive. 
Nella ceramica, durante la cottura, il pezzo "si trasforma": i grigi in azzurro o verde rame, i viola in blu; i colori prima opachi, di tonalità pastello, diventano successivamente lucidi e saturi. I partecipanti si sono abbandonati a queste trasformazioni senza temerne le casualità.
Il caso è il più vasto e libero campo di studi, ci riserva sempre nuove scoperte ed è, a nostro parere, la vera peculiarità della ceramica di Vietri. 
Quello che più viene apprezzato nei vecchi manufatti sono le forme irregolari, le smaltature imperfette, gli smalti "sporchi", le cotture approssimative, inizialmente nati per la mancanza di mezzi appropriati nelle botteghe.
L'arte nasce, in parte, dall'esaltazione dei "limiti", propri e tecnici. Nella ceramica di Vietri il "limite" era determinato dalla povertà. In questo i "tedeschi" intravidero una libertà d'azione che seppero rendere regola.
Il disegno è un mezzo estremamente introspettivo, ed è impossibile non cogliere gli effetti che, nel tempo, questo ha su chi lo pratica. In tutte le persone coinvolte, abbiamo riscontrato una grande umanità.
Speriamo di riuscire a replicare questa esperienza in futuro e che la ceramica possa vantare, oltre ai lustri del passato, anche quelli piccoli, presenti. 





















Special thanks to Luca Caimmi and Beatrice Pucci